CHE COSA SI NASCONDE DIETRO LA VITA SEGRETA DELLE PROFUMAZIONI?

20 NOV 2018 - La verità sulle tossicità ambientali che dobbiamo avere la consapevolezza di affrontare. Uno dei più grandi misteri del mondo moderno è: quali sostanze chimiche sono usate nelle fragranze?

 

Dal punto di vista storico l’industria delle fragranze ha ricevuto tutela grazie alla disciplina dei segreti industriali e del know-how, rivelando le materie prime impiegate solo in presenza di clausole di stretta confidenzialità. Mentre recentemente, ai produttori è richiesto di rispettare la disciplina in materia di confezionamento ed etichettatura degli articoli per tutelare la sicurezza dei consumatori. Una normativa che prevede siano riportate indicazioni riguardanti gli ingredienti contenuti nel prodotto sul contenitore o sull'imballaggio.

 

Nonostante le fragranze siano una categoria di ingredienti onnipresenti, paradossalmente risultano le meno regolamentate a causa di un intero sistema legislativo carente.

 

L'attuale apparato per la sicurezza delle fragranze è gestito quasi interamente dalla International Fragrance Association (IFRA) e dal suo settore di ricerca per i materiali della fragranza - Research Institute for Fragrance Materials (RIFM). Purtroppo quando si parla di sicurezza, l'industria delle fragranze sta dimostrando da molto tempo delle criticità.

 

A differenza degli Stati Uniti, in Europa gli organismi di sorveglianza sono il "REACH" (acronimo di "Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of Chemicals"), un Regolamento (CE) n. 1907/2006 concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (REACH) e l'istituzione dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche.

 

Ma anche con queste normative, "Per quanto concerne le fragranze è giusto sottolineare come esse siano miscele, e pertanto non devono essere registrate sotto al REACH, le case essenziere e i produttori finali secondo la classificazione REACH sono indicati come DU (Downstream Users) e pertanto devono preoccuparsi di assicurarsi che le materie prime acquistate dai fornitori siano state registrate al REACH, verificare che l’uso della sostanza sia tra quelli consentiti dal fornitore e rispettare gli scenari espositivi indicati nelle schede di sicurezza dei singoli componenti. " (1)

 

La miscela che costituisce la fragranza, come scritto sopra, può essere composta da diverse sostanze chimiche che dovrebbero essere singolarmente registrate presso l'Agenzia, ma come sentenziano gli articoli del REACH dal n. 5 al n. 24 sull'obbligo generale di registrazione delle sostanze... "questo è obbligatorio per quantitativi pari o superiori a 1 tonnellata all'anno". Quindi nessuna prescrizione in materia di informazione standard per quantitativi inferiori, ma solo classificazione ed etichettatura ai sensi del regolamento CLP. Una legislazione istituita per proteggere i piccoli produttori dagli elevati costi di registrazione, ma nell'applicazione pratica ha comportato un effetto controproducente, perché sfruttata anche dai grandi produttori per sostanze particolari che ricorrono a questa deroga. Sempre secondo la legge questa tonnellata dovrebbe rappresentare tutte le frazioni vendute in Europa, ma non essendo possibile fare un monitoraggio continuo, le frazioni che sono molteplici possono superare la soglia indicata.

 

Un'altra lacuna legislativa importante che riguarda il mondo dei profumi, è costituita dall'utilizzo di sostanze di origine vegetale che non hanno subito alcun processo chimico, in quanto "non rientrerebbero nell’obbligo della registrazione (previsto dall’Art. 2, paragrafo 7, lettera b, del REACH), sostanze presenti in natura …non … chimicamente modificate …”. Quindi gli oli essenziali comunemente usati nei profumi, aromi e fragranze di ogni tipo non sono sottoposti al REACH, rientrano nella normativa invece… se corrispondono ai criteri di classificazione come sostanze pericolose … se sono sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche o molto persistenti e molto bioaccumulabili … ecc.” (stesso paragrafo 8 predetto). (2,3)

 

Quindi le leggi per quanto riguarda gli ingredienti contenuti nei prodotti di uso comune sono diverse in Europa e negli Stati Uniti, in occidente in particolare i produttori sono obbligati a riportare in etichetta l'eventuale presenza di sostanze allergizzanti contenute, quindi limitatamente a problemi di salute per manifestazioni allergiche della pelle. (4)

 

Per esempio, riguardo agli effetti indesiderati dall'utilizzo dei prodotti cosmetici, irritativi e allergici, come le dermatiti irritative e allergie da contatto, il Regolamento europeo 1223/2009 prevede che l'etichetta di questi articoli riporti la lista di tutti gli ingredienti contenuti. Ma anche in questo caso l'unica eccezione riguarda i composti odoranti, gli aromatizzanti e le loro materie prime: per legge non devono essere indicati in etichetta uno a uno, ma semplicemente con termini generici "Profumo", Parfum" o "Aroma", in quanto composti da miscele di fragranze diverse. Ma queste parole rappresentano un cocktail chimico che può essere composto da dozzine - a volte anche centinaia - di ingredienti non divulgati.

Per queste ragioni, la Direttiva Cosmetici 2003/15/CE ha apportato importanti aggiornamenti che obbligano a riportare in etichetta, oltre ai termini generici, sopra riportati, la presenza di 26 sostanze con maggiori potenzialità allergizzanti: un elenco destinato ad essere in costante crescita negli anni. Le 26 sostanze sono utilizzate prevalentemente nelle fragranze (es. oli essenziali) ed in altri derivati di origine vegetale (es. estratti, acque aromatiche, ecc.) individuate dal Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore dell'Unione Europea (SCCS). La norma stabilisce che venga dichiarato in etichetta il nome dell'ingrediente allergizzante quando in quantità superiore alle soglie limite indicate dal Comitato Scientifico stesso.

Va anche sottolineato che queste sostanze non si trovano solo nei cosmetici, ma in tanti prodotti per la casa.

 

La black list compilata da ALTROCONSUMO nell'ottobre 2015 dal titolo: "Attenzione agli allergeni" (5), scrive:

Le 26 sostanze più a rischio irritazione cutanea in soggetti sensibili elencate nella direttiva europea sono divise in due gruppi: quelle più a rischio allergia perché causa di numerose reazioni allergiche segnalate dai consumatori (lista A) e quelle con meno segnalazioni in tal senso, ma pur sempre a rischio (lista B).

Nella lista A:

Amyl cinnamal, Amylcinnamyl alcohol, Benzyl alcohol, Benzyl salicylate,

Cinnamyl alcohol, Cinnamal Citral, Coumarin, Eugenol, Geraniol, Hydroxycitronellal,

Hydroxymethylpentyl-cyclohexenecarboxaldehyde, Isoeugenol.

Nella lista B:

Anisyl alcohol, Benzyl benzoate, Benzyl cinnamate, Citronellol, Farnesol,

Hexyl cinnamaldehyde oppure Hexyl cinnamal, Lilial oppure Butylphenyl methylpropional,

d-Limonene, Linalool, Methyl heptine carbonate o Methyl 2-Octynoate,

3-Methyl-4-(2,6,6-trimethyl-2-cyclohexen-1-yl)-3-buten-2-one o Alpha-isomethyl ionone

Oakmoss extract o Evernia prunastri extract, Treemoss extract o Evernia furfuracea extract.

 

Come nell'articolo, "Cosmetici: quali evitare" del luglio 2017 (6), dopo aver analizzato 900 prodotti cosmetici, la stessa rivista per i consumatori consiglia di evitare questi ingredienti:

• propylparaben e butylparaben (conservanti), etyhylhexymethoxicinnamate (filtro solare) e BHA (antiossidante): sono dei potenziali interferenti endocrini ovvero sostanze in grado interferire con il nostro sistema ormonale con il rischio di alterarne il nomale funzionamento;

• triclosan: può causare antibiotico-resistenza e contribuire allo sviluppo di allergie, inoltre è sospettato di essere un interferente endocrino;

• methylisothiazolinone e methylchloroisothiazolinone: sono dei sensibilizzanti delle pelle (anche se ormai sono ammessi solo nei prodotti a risciacquo, proprio per questo motivo);

• butylphenyl methylpropional: recentemente è stata ritenuta in generale non sicura nei prodotti cosmetici e inoltre è una sostanza già inserita nell’elenco delle 26 fragranze allergeniche.

 

Nel settembre 2017 un aggiornamento della normativa che regolamenta la produzione di cosmetici per vietare l'uso delle fragranze HICC, Atranolo e Cloratranolo, Reg. UE N. 2017/1410 a decorrere rispettivamente dal 23 agosto 2019 e 2021. (7,8)

 

I divieti introdotti nel 2018 in Europa

  • Nel 2018 per i produttori di cosmetici entrano in vigore le modifiche approvate lo scorso anno, presenti nel Regolamento della Commissione Ue 2017/1224. L’Unione europea ha deciso di prendere ulteriori provvedimenti perché, come si legge nel documento (9): il comitato scientifico della sicurezza dei consumatori (CSSC) ha verificato un aumento dell’incidenza di allergie indotte dal metilisotiazolinone - un potente antimicrobico sintetico utilizzato in numerosi prodotti per la cura personale come conservante. Il Regolamento 2017/1224, dal 27 aprile 2018 ne ha interrotta la vendita o la cessione gratuita al consumatore finale. Per i prodotti a risciacquo, invece, l’Unione europea ha stabilito un limite massimo di concentrazione fissandolo allo 0,01%.
  • Il 18/06/2018 scatta l'allarme per saponi e detersivi nocivi per intervento della Commissione Europea che ha regolamentato di mettere al bando gli EDC (Endocrine disrupting chemicals), sostanze chimiche nocive al sistema ormonale umano. Materie contenute in moltissimi prodotti di uso quotidiano come shampoo e bagnoschiuma per il corpo e detergenti per la casa e bucato, disinfettanti, spray anti zanzare, come in molti oggetti di plastica, che provocano malattie gravi come il diabete, obesità e patologie cardiovascolari, ecc. Lo ha stabilito il Regolamento Ue 2017/2100. Gli EDC più diffusi sono gli ftalati usati come solventi nei profumi e pesticidi, negli smalti per unghie, adesivi e vernici; il bisfenolo A (BPA) usato fino al 2010 nella produzione di biberon; il disinfettante triclosano, i parabeni utilizzati nelle creme, cosmetici e smalti per unghie. (10,11)
  • Un successivo aggiornamento al Regolamento (UE) 2018/978 della Commissione, del 9 luglio 2018, che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sui prodotti cosmetici, basandosi sul rischio potenziale per la salute umana dall'uso di estratti di fiori e oli di Tagetes erecta, Tagetes minuta e Tagetes patula ingredienti con proprietà odorose ampiamente utilizzati in molti composti profumati impiegati in profumeria. (12)

Negli Stati Uniti, dove c'è da qualche tempo una maggiore consapevolezza ambientale, sono avvenuti degli importanti progressi grazie all'attivismo per esempio di organizzazioni nazionali per la salute ambientale come Women's Voices for Eart (WVE) attiva dal 1995, che rappresenta la voce delle donne che combattono contro le sostanze chimiche tossiche che danneggiano la nostra salute e quella dell'intera comunità. Il BCPP Breast Cancer Prevention Partners (Partner di prevenzione del cancro al seno) è un'organizzazione a difesa e sostegno che si basa su fondamenti scientifici che opera per prevenire il cancro al seno eliminando l'esposizione a sostanze chimiche e radiazioni tossiche. (13) 

(14: * Elenco di organizzazioni USA che lavorano a questi temi di salute pubblica in collaborazione con BCPP)

  • Passa la legislazione rivoluzionaria in California. La SB 258, The Cleaning Product of Right of Know Act del 2017, che richiede la divulgazione degli ingredienti utilizzati nei prodotti per la pulizia impiegati in ambito pubblico e domestico sull'etichetta del prodotto e online. Il disegno di legge è stato firmato dal senatore Lara e sponsorizzato da Women's Voices for the Earth, Breast Cancer Prevention Partners (BCPP), Natural Resources Defense Council (NRDC) e Environmental Working Group (EWG). (15)
  • Il 17 settembre 2018, un nuovo traguardo è stato raggiunto per tutelare la salute del lavoratore e del consumatore riguardo la trasparenza dei cosmetici professionali all’interno di saloni di bellezza e parrucchieri. Introdotto dal membro dell’Assemblea Ash Kalra (D-San Jose), l’AB 2775 è la prima legge che entra in vigore nello stato della California grazie al Governatore Brown che ha firmato e approvato il disegno, sostenuto unanimemente sia dall’Assemblea che dal Senato della California. A questo progetto hanno partecipato diverse organizzazioni quali Healthy Nail Salon Collaborative, Women’s Voice for the Earth e Black Women for Wellness e da piccole aziende cosmetiche. Un disegno di legge rivoluzionario che richiede ai produttori di rivelare gli ingredienti sulle etichette dei cosmetici professionali. (16)
  • Nel settembre 2018 viene pubblicato il nuovo rapporto del Breast Cancer Prevention Partners (BCPP), che da oltre 15 anni è responsabile della campagna per i cosmetici sicuri, "Right to know (Il diritto di sapere!)" In cui si riportano i risultati dei test che hanno eseguito sui prodotti di bellezza, per la cura personale e le pulizie, con una rilevanza sugli articoli spesso commercializzati per le popolazioni vulnerabili come le donne in gravidanza e quelle di colore, i bambini e gli adolescenti e i lavoratori domestici. Nei prodotti di uso comune esaminati (32 articoli) oltre un quarto dei 388 prodotti chimici della fragranza identificati sono stati collegati a rischi cronici per la salute come cancro, danni alla riproduzione e allo sviluppo evolutivo, difetti alla nascita, disfunzioni endocrine, neurotossicità, irritazione respiratoria, sensibilizzazione cutanea e tossicità acquatica. Il rapporto BCPP conferma l'importanza della legislazione rivoluzionaria della California e la necessità di maggiore trasparenza e divulgazione degli ingredienti per tutte le categorie di prodotti di consumo. Il "diritto di sapere" che cosa c'è nei prodotti che utilizziamo e ciò che viene rilasciato nel nostro ambiente è essenziale per proteggere la salute pubblica e l'ambiente. (17)
  • Il 12 ottobre la FDA (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali) vieta 7 aromi, sostanze chimiche utilizzate nei sapori artificiali, che causano il cancro. In quanto per legge nessun additivo alimentare noto può essere cancerogeno negli animali e nell'uomo. Lo stirene sarà prontamente eliminato, mentre gli altri 6 - benzofenone, etil acrilato, metil eugenolo, mircene, pulegone e piridina, i produttori di alimenti avranno 24 mesi per passare alle alternative. Purtroppo 6 di queste sostanze, eccetto l'etil acrilato sono usate nelle profumazioni secondo l'International Fragrance Association (IFRA). E sfortunatamente, poiché non esiste una legge che lo impedisce o limiti l'uso nelle profumazioni, l'esposizione umana a questi prodotti profumati continuerà, a meno che i produttori non decideranno di agire. Persino l'industria dei profumi che si autoregola ha messo solo una restrizione su uno dei 6 prodotti chimici citati: il metil eugenolo. (18)
  • Il 5 novembre la Food and Drug Administration (FDA) pianifica la prima indagine sui consumatori per gli allergeni contenuti nei cosmetici, la prima del genere in 43 anni. Il pubblico è invitato ad aderire al progetto preliminare di 60 giorni, con decorrenza dal 8 novembre 2018. Il titolo del progetto: “Web-based Pilot Survey to Assess Allergy to Cosmetics in the United States/Indagine sperimentale basata sul Web per valutare l'allergia ai cosmetici negli Stati Uniti,” con l'obiettivo di migliorare la comprensione delle "percezioni e consapevolezza dei consumatori e del comportamento degli utenti riguardo agli allergeni contenuti nei cosmetici", come le decisioni sull'acquisto, l'evitamento di determinanti ingredienti (se non del tutto), l'incidenza di effetti negativi causati dall'uso dei cosmetici, la loro segnalazione e il ricorso all'assistenza sanitaria. Consiste in un questionario di 20 minuti circa inviato a 1.000 adulti di lingua inglese. Questo non è il primo tentativo del FDA di investigare gli allergeni nei cosmetici, è stata eseguita una precedente revisione completa della letteratura sulle fragranze identificate come allergeni nell'Unione Europea nel 2015-16, ed è stata ampliata nel 2016-17. Mentre l'ultima indagine dei cosmetici sui consumatori risale al 1975.

Anche se alcuni marchi delle grandi società cosmetiche multinazionali stanno adottando delle politiche volontarie per la divulgazione delle sostanze chimiche contenute nei loro prodotti o compilano delle liste di restrizione sulle materie chimiche tossiche impiegate, la maggior parte delle compagnie sceglie di non essere partecipe al progresso di risoluzione. Trasparenza significa anche responsabilità.

 

Le materie usate nella miscela delle fragranze stanno emergendo nelle pubblicazioni di ricerca, nei dati di monitoraggio ambientale come ingredienti particolarmente problematici per la salute dei consumatori e dell'ambiente.

 

"I nostri risultati hanno rilevato che tre su quattro delle sostanze chimiche tossiche nei prodotti di bellezza e per la cura personale che abbiamo testato erano prodotti chimici per la fragranza", ha affermato Connie Engel, Ph.D., BCPP Senior Manager of Science Translation. "E la maggior parte di queste sostanze chimiche tossiche non sono state trovate sull'etichetta del prodotto."

 

Questi dati illustrano la necessità di una divulgazione completa degli ingredienti in tutti i prodotti di consumo, perché:

• i consumatori hanno bisogno di queste informazioni per rendere più sicuri e più consapevoli gli acquisti per se stessi e le loro famiglie;

• i lavoratori hanno bisogno di questi dati per prendere le misure necessarie a proteggersi da esposizioni chimiche non sicure sul posto di lavoro;

• i legislatori necessitano di questi rapporti per regolamentare in modo efficace i prodotti di consumo al fine di proteggere meglio la salute pubblica e l'ambiente;

• le aziende potrebbero anche beneficiare di un minore rischio per la loro immagine.

 

Riferimenti:

1) " REACH e fragranze: ultimi aggiornamenti 30/01/2018"

http://www.kosmeticanews.it/reach-fragranze-ultimi

2) https://www.natural1.it/legislazione-ed-iniziative-istituzionali/item/download/1529

3) https://echa.europa.eu/it/support/substance-identification/sector-specific-support-for-substance-identification/essential-oils

4) http://www.farmacovigilanza.unina2.it/index.php?option=com_content&view=article&id=405:commissione-europea-consultazione-sulle-fragranze allergizzanti&catid=73&Itemid=482&lang=en

5) https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/consigli/cosmetici-occhio-agli-allergeni

6) https://www.altroconsumo.it/salute/cura-della-persona/consigli/cosmetici-come-sceglierli-sicuri

7) http://www.apiverona.it/wp-content/uploads/2017/09/15092017COSMETICI-Regolamento-1410-2017.pdf

8) http://www.cna.vda.it/wp-content/uploads/2017/08/modifiche-regolamento-cosmetici.pdf

9) https://eurlex.europa.eu/legalcontent/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017R1224&from=EN

10) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32017R2100&from=EN

11) https://echa.europa.eu/it/-/guidance-on-identifying-endocrine-disruptors-published

12) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:32018R0978

13) www.bcpp.org

14) * Partner del BCPP:

• Alaska Community Action on Toxics, Pamela Miller, Alaska

• Black Women for Wellness, Marissa Chan,

Janette Robinson Flint and Nourbese Flint, California

• California Baby, Sue Farr, California

• Clean and Healthy New York, Bobbi Wilding, New York

• Clean Car Wash Campaign, Flor Rodriguez, California

• Clean Water Action, Anne Hulick, Connecticut

• Clean Water Action, Elizabeth Saunders, Massachusetts

• Clean Water Action, Dave Gerraughty and Michelle Beaudin, Rhode Island

• Coming Clean, Inc., José Bravo, California

• County of San Mateo, Kathryn Cooke, California

• Environmental Defence Canada, Muhannad Malas, Canada

• Healthy Legacy, Kathleen Schüler, Minnesota

• Keep-A-Breast, Shaney jo Darden, California

• King County Waste Management, Laurie Foster and Steve Whittaker, Washington

• Learning Disabilities Association of Maine, Tracy Gregoire, Maine

• Learning Disabilities Association of South Carolina, Anne Fogels, South Carolina

• Moms Clean Air Force, Molly Rauch, Maryland

• North Carolina Conservation Network, Stephanie Schweickert and Peter Walz, North Carolina

• Oregon Environmental Council, Jen Coleman, Oregon

• Pacoima Beautiful, Mayra Soto, California

• People Concerned about Chemical Safety, Pam Nixon, West Virginia

• Pleasant Wayne, California

• U.S. Public Interest Research Group (U.S. PIRG), Dev Gowda, Illinois

• Vermont Conservation Voters, Lauren Hierl, Vermont

• Women for a Healthy Environment (WHE), Michelle Naccarati-Chapkis, Pennsylvania

• Women’s Voices for the Earth (WVE), Jamie McConnell, Montana

15) https://www.womensvoices.org

16) https://www.bcpp.org/resource/ca-governor-signs-historic-law-requiring-ingredient-disclosure-in-professional-salon-products/

17) https://www.bcpp.org/resource/right-to-know-exposing-toxic-fragrance-chemicals-report/

18) https://www.womensvoices.org/2018/10/12/fda‐bans‐7‐cancer‐causing‐flavoringsbut-what‐about‐their‐use‐in‐fragrance/

19) Per ulteriori informazioni sul sondaggio, visitare: www.federalregister.gov

20) https://s3.amazonaws.com/public-inspection.federalregister.gov/2018-24441.pdf