Eliminare le profumazioni dai prodotti per l'igiene femminile

6 DIC 2019 - Le campagne pubblicitarie fingendosi amiche e alleate delle donne hanno conquistato da tempo anche il mercato dei prodotti legati al ciclo mestruale. Promuovendo l'uso di articoli profumati come assorbenti, tamponi, lavande intime, salviette igieniche e spray (1).

 

Questo marketing aggressivo non aiuta le donne ad affrontare i "tabù" e i pregiudizi che si portano dietro dalla notte dei tempi, ma alimenta il mito che le mestruazioni siano sporche e incentiva la vergogna verso una normale funzione fisiologica. Infatti nella pubblicità il sangue è generalmente rappresentato da un gel asettico di colore blu o verde, unica eccezione in colore rosso in uno spot recente, del 2017, trasmesso in Inghilterra e realizzato da Bodyform (2).

 

Quindi ancora una volta la pubblicità, come l'intera società patriarcale secolare, "sono pronte a dire cosa la donna può fare e cosa non può fare" in questo caso esponendoci inutilmente a sostanze profumate nocive per la salute.

 

In Europa, in particolare in Francia nel 2015 è stata inviata una petizione al Ministero degli Affari Sociali e Salute per dare l’allerta sul rischio associato all'uso dei tamponi. Nel marzo 2016, 60 milioni di Consumatori (3) hanno rilevato residui di sostanze tossiche nei prodotti per l'igiene intima (60 Millions de Consommateurs, 2016).

 

Il 29 aprile 2016, l'ANSES (www.anser.fr ha ricevuto la richiesta formale da parte della Directorate General for Health (DGS) e dalla Directorate General for Competition Policy, Consumer Affair and Fraud Control (DGCCRF) di valutare la sicurezza dei prodotti per l'igiene femminile in termini di rischio d’infezione, allergie o intolleranza e/o legati al rischio chimico tramite il contatto cutaneo e le mucose.

 

Nel corso delle indagini (effettuate con un sondaggio su un campione di 1065 donne tra i 13 e i 50 anni mestruate) è emerso che le donne usano questi prodotti dall'età media di 12 anni e 3 mesi durante il ciclo e per altri periodi legati a disturbi del sistema genito-urinario.

 

I prodotti si dividono in interni (tamponi e coppette mestruali) e in esterni (assorbenti e salva slip). Purtroppo non ci sono regolamenti specifici per la composizione, la fabbricazione e l'uso di questi articoli per l'igiene femminile. I requisiti di sicurezza sono definiti dalla Direttiva (CE) n. 2001/95/CE relativa alla sicurezza generale dei prodotti. Negli Stati Uniti, il FDA (the US Food and Drug Administration) ha classificato questi articoli come dispositivi medici e il loro marketing è regolato dalla fine degli anni '70.

 

Sono stati riportati dagli utenti, dai ginecologi e dal monitoraggio dei produttori i seguenti effetti negativi a seguito dell'utilizzo: disturbi d'irritazione, intolleranza, allergia e microtraumi, in particolare con i tamponi la sindrome da shock tossico (TSS) per infezione dal batterio Staphylococcus aureus.

 

Test di screening per la contaminazione chimica sui triturati monouso con l'uso di solventi per l'estrazione hanno rilevato che:

I prodotti per uso esterno contengono - butylphenyl methylpropional o BMHCA (Lilial®), idrocarburi policiclici aromatici (IPA) (benzo[a]pirene, benzo[c]fluorene, crisene, ciclopenta[c, d] pirene, benzo[b]fluorantene, benzo[j]fluorantene, benzo[k]fluorantene, benzo[g, h, i]perilene, benzo[e]pirene, indeno[1,2,3-c, d]pirene, dibenzo[a, h]antracene), pesticidi (glifosato e il metabolita acido aminometilfosfonico (AMPA), lindano, esaclorobenzene, quintozene e il metabolita, pentacloroanilina) e di-n-ottileftalato (DnOP);

 

I tamponi per uso interno contengono - diossine e furani (1,2,3,4,6,7,8-HpCDD; OCDD; 2,3,7,8-TCDF; 1,2,3,4,6,7,8-HpCDF e OCDF) e DnOP.

 

Va notato che l'uso di determinati pesticidi che sono state quantificati nei test sono vietati nell'Unione Europea (UE): lindano e quintozene dal 2000 ed esaclorobenzene dal 2004. Il glifosato, autorizzato nell'UE, è stato quantizzato in alcuni prodotti.

 

Secondo le informazioni avute dai produttori le sostanze rilevate o quantificate non sono state aggiunte intenzionalmente, ad eccezione del Lilial (BMHCA), che è una fragranza con effetti sistemici e tossicità materna. Quindi deriverebbero dalla contaminazione delle materie prime o si sono formate durante i processi di fabbricazione.

 

Gli esperti sottolineano che i materiali utilizzati per l'igiene intima sono scarsamente documentati e gli incontri con i produttori non hanno permesso di caratterizzarli con precisione. Mancano anche informazioni sugli ausili usati nella lavorazione come colle o profumi aggiunti, coloranti, ecc.

 

Il 4 giugno 2018 un " PARERE" è stato pubblicato (4) dell'Agenzia francese per l'alimentazione, l'ambiente e salute e sicurezza sul lavoro (ANSES) sulla salubrità dei prodotti per l'igiene femminile con alcune delle seguenti raccomandazioni:

  • Si raccomanda una maggior documentazione dei tipi di materiali usati e di riportarli in etichetta per i consumatori.
  • Si raccomanda di eliminare l'uso di tutte le fragranze nella composizione dei prodotti per l'igiene femminile, nello specifico quelli che irritano e sensibilizzano la cute come il Lilial.
  • Si raccomanda di migliorare la purezza delle materie prime utilizzate e fissare una soglia per queste sostanze, per evitare l'esposizione a pesticidi vietati, diossine e furanici. Migliorare i processi di fabbricazione. In etichetta avvertire i consumatori se i materiali sono stati sbiancati.
  • Si raccomanda di istituire nuovi regolamenti in quanto quelli attuali sono insufficienti, e di sviluppare un altro quadro normativo restrittivo per ogni tipo di prodotto per limitare la presenza di sostanze tossiche secondo il Regolamento Reach europeo.
  • Si raccomanda, per i sintomi come irritazione, intolleranza, allergia e microtraumi, di condurre uno studio sugli effetti negativi per la salute a breve, medio termine associati agli articoli utilizzati.
  • Si raccomanda per quanto riguarda il rischio chimico, riscontrato il numero limitato di studi pubblicati, ricerche di approfondimento per alcune sostanze aggiunte intenzionalmente come il Lilial per profumare e altre contaminazioni della fase produttiva (IPA, diossine e furani, pesticidi). In particolare, di eliminare o ridurre il più possibile la presenza di sostanze con CMR (sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione) nei prodotti per l'igiene femminile.

Questo progetto è in fase di esame da parte della Commissione Europea. Gli esperti inoltre hanno notato una mancanza di informazioni sui materiali impiegati nei tamponi e nelle coppette mestruali. Ulteriori test di caratterizzazione delle sostanze utilizzate sono pertanto attualmente in corso su richiesta dell'ANSES e daranno luogo a una valutazione complementare di esperti.

 

La nostra organizzazione chiede:

  1. Riappropriamoci del termine mestruazioni, per riappropriarci dei propri diritti e per non nascondersi più.
  2. Richiede che vengano eliminate le sostanze profumate dai prodotti mestruali per salvaguardare la salute femminile che già da tempo è in pericolo.
  3. Richiede che vengano istituite nuove normative nell'UE in quanto quelle attuali sono pericolosamente insufficienti, come risulta dalla lettera dell'8 novembre 2019 inviata ai responsabili della Commissione Europea, dal Jeremy Wates, Secretary General of the European Environmental Bureau, a nome di organizzazioni internazionali e nazionali europee (5).

 

Riferimenti:

1) Spot pubblicitario https://www.youtube.com/watch?v=QdW6IRsuXaQ

2) 5 modi per assumere le profumazioni dai prodotti mestruali (5 Ways to Take on Fragrance in Mestrual Product) - WOMEN'S VOICES FOR THE EARTH

https://www.womensvoices.org/2019/09/10/5-ways-to-take-on-fragrance-in-tampons-and-pads/

3) Una rivista e un sito web pubblicati dall'Institut national de la consommation (INC) francese, le cui attività principali includono la raccolta, la produzione, l'analisi e la diffusione di informazioni, studi, sondaggi e test sui vari articoli e servizi di consumo.

4) https://www.anses.fr/en/system/files/CONSO2016SA0108EN.pdf

The Director General, ANSES Opinion, Request No. 2016-SA-0108, Maisons-Alfort, 4 June 2018 - OPINION of the French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety on the safety of feminine hygiene products (PARERE dell'Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e occupazionale sulla sicurezza dei prodotti per l'igiene femminile)

5) Lettera aperta ai responsabili delle Commissione Europea https://mk0eeborgicuypctuf7e.kinstacdn.com/wp-content/uploads/2019/11/NGO-Letter-to-Ursula-VDL_EGD_final.pdf